martedì 24 luglio 2007

Io c'ero!

Ci sono momento nella vita che lasciano il segno. Momenti che non sono gocce di tempo nell’infinito dell’eternità. No! Sono minuti sublimi. Attimi immortali. Momenti in cui si scrive la Storia. Ed è in quei frangenti che i fortunati eletti che vi presenziano, anche solo come passivi osservatori, sono orgogliosi come me di poter dire “IO C’ERO”…. Eccome se c’ero!
Tutto ha inizio dopo che il vino ha percorso le vene di ogni singolo cooperante di Ucodep, arrivando fino alle loro menti elevate e imprimendo nei neuroni, già provati da impegnativi seminari e estenuanti aperitivi settimanali, idee di libertà in stile Laguna Blu. Siamo oramai al venerdì notte. Sono le 2 quando si insinua, prima nella mente dei più giovani e poi in quella dei più anziani, in una scala di follia: facciamo il bagno di mezzanotte. Sorvolando sul fatto che oramai sono le due passate(altro che mezzanotte), la domanda che viaggia tra le file degli ammutinati di Ucodep che non conoscono i territori selvaggi di Camaldoli è: “si ma dove!”. Non ci fu dato sapere a noi novizi quale era il luogo segreto del bagno purificatore, venimmo bendati e accompagnati per luoghi lontani in mezzo a boschi e radure. e finalmente giungemmo in quel luogo meraviglioso. (è probabile che l’alcol ingerito mi abbia annebbiato i ricordi sul viaggio e qualche particolare non risponda proprio alla perfetta realtà!!). Dicevamo quella laguna perfetta (una pozza di un metro per due) di acqua fresca (5 gradi sotto zero) ci chiamava a gran voce dopo il caldo patito nella settimana. Dopo attimi di esitazione e molti pudori (la gente si strappava i vestiti di dosso senza troppe cerimonie), fu presa un decisione quasi all’unanimità. I ragazzi rimasero in mutande, e grazie a nostro signore era molto buio e non vedemmo i postumi di anni di tavolate e abusi alcolici manifestarsi in pancette invadenti… per non dire di peggio! Purtroppo il buio ci fece perdere anche il fascino delle nostre operatrici, che come ninfe dei boschi in uno slancio bucolico si spogliarono delle loro divise da operaie di Ucodep e vestite solo di fini ornamenti intimi ( e qualche tanga leggendario!) si tuffarono nella Laguna. Tutto si poteva riassumere come un quadro Rubens tanto era magica l’atmosfera (anche un poco ormonica). Quando una figura alta e dinoccolata con una chioma fluente decise che la libertà era una conquista ben più grande di un misero slip. Questa figura alta e sinuosa completamente nuda si mosse tra le ombra e si tuffò in acqua venendo accolto con euforia e affetto ( si diffuse il panico tra urla di terrore e qualcuno minacciò di chiamare la Farnesina).
Feci molte foto, documentai tutto e ricordo ogni nome, ogni atto, scellerato o meno. Ma decisi di non violare quei momenti privati dandoli in pasto al grande pubblico e del mio gesto magnanimo ne fui molto orgoglioso (mi strapparono la fotocamera dopo una lunga corsa in mezzo al bosco inferociti e fui minacciato di varie torture e licenziamento!).


Anonimo

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